Sparito nel nulla
La seconda inchiesta del commissario Buonvino, su un ragazzo, Aldo, scomparso 11 anni prima sotto gli occhi dei genitori.
Il commissario Buonvino, creatura investigativa di Walter Veltroni, è alla sua seconda inchiesta, dopo il caso raccontato nel romanzo d’esordio Assassinio a villa Borghese. Nel nuovo noir, Buonvino e il caso del bambino scomparso, pubblicato come il precedente dall’editore Marsilio, è impegnato in un “cold case”: la vicenda di un ragazzino, Aldo Nodari, sparito nel nulla sotto gli occhi dei genitori – Luisa e Girolamo – e della sorella tredicenne Daniela. Dal fatto sono trascorsi undici anni, di Aldo non si sono più avute notizie, e tutte le piste imboccate dagli sciatti inquirenti dell’epoca non hanno portato a niente, salvo devastare la vita di un accusato poi rivelatosi innocente.
IL RITRATTO
Walter Veltroni
Nato a Roma nel 1955, Walter Veltroni è stato un politico di lungo corso, vicepremier, sindaco della Capitale e fondatore del PD. Ha scritto vari romanzi: da “La scoperta dell’alba” (Rizzoli, 2006) ai due gialli con il commissario Buonvino (Marsilio, 2019 e 2020).
Un “cold case” e un accusato innocente
A innescare le nuove indagini è proprio Daniela, che riconosce Buonvino, incrociato a Villa Borghese a Roma, luogo di elezione per le passeggiate del poliziotto, anche perché è vicino all’ufficio commissariale di Villa Umberto. La sparizione di Aldo si è trascinata dietro altri drammi: Daniela è tormentata dal rimorso per non avere badato al fratellino, Luisa si è rifugiata in una forma di quasi demenza, la pittura compulsiva di quadri che poi distrugge, e Girolamo si è suicidato sotto gli occhi della figlia, lanciandosi dal terrazzo di casa.
Il rimorso di Daniela
È proprio verso l’ambito familiare, che si indirizzeranno le indagini, sull’abbrivio di un video girato nel giorno della scomparsa di Aldo, che riprende i quattro componenti della famiglia Nodari: solida borghesia all’apparenza serena e senza problemi. Apparenza che cederà presto il passo a realtà che ne faranno tabula rasa e a più di un colpo di scena, come si conviene per un noir di scuola.
Buonvino, poliziotto anomalo
Introspettivo e malinconico, Buonvino è un poliziotto anomalo, che ricorre alla pacatezza per tenere a bada le proprie inquietudini. È un solitario mollato dalla moglie, delle cui coltellate verbali dice di portare ancora le stimmate, ed è amato dalla sua squadra, che considera una comunità di cui preservare a ogni costo l’armonia e la lealtà nei rapporti interpersonali. Veltroni non cela le sue passioni, sopra tutto quelle cinefile, schiva i toni frenetici e opta per la levità, anche nel raccontare fatti tenebrosi.
Roma splende di luce propria, esorcizzando la pandemia.