a tavola
Da gustare subito o da invecchiare?
Qualche consiglio su quali vini tenere in cantina a maturare e quali invece consumare entro breve.
Reportage
Quando si acquistano bottiglie di vino, spesso ci si chiede quale sarà il momento ideale per poterle gustare appieno e per quanti anni si possono dimenticare in cantina. Di norma si può dire che i vini dove dominano il frutto e l'eleganza hanno una vita più corta rispetto ai vini strutturati, complessi e tannici. Bordeaux, Côte-Rôtie, Châteauneuf-du-Pape, Barolo, Barbaresco, Brunello e le Reserve dei vini spagnoli, sono solo alcune delle denominazioni che, se conservate in buone condizioni, possono raggiungere i vent'anni di vita. Ciò non vuol dire che i vini di altre zone non siano atti all'invecchiamento. I Merlot del Ticino, se vinificati ricercando la struttura, con «intinamenti» lunghi e affinamenti in barrique, si gusteranno al meglio dopo cinque o sei anni. Un'altra variante che influenza la longevità è l'annata. Stesso vitigno, stessa zona di produzione, negli anni asciutti la buccia risulterà più ricca di polifenoli maturi e con un rapporto mosto-buccia a favore di quest'ultima, ciò permetterà una vinificazione più lunga e quindi un vino che sopporterà un invecchiamento superiore rispetto allo stesso vino nelle annate piovose. Anche tra i vini bianchi abbiamo nettari che ben si addicono all'invecchiamento e sono i vini dolci con una buona presenza d'alcool e resti zuccherini.
La proposta
Vocabolario enologico
Sui filari ticinesi rimangono solo pochi acini dimenticati. Una delle ultime varietà ad essere stata raccolta è l'uva Fragola e l'uva Isabella, vitigni della specie «Vitis labrusca», di origine Americana. L'uva americana nera in Ticino rappresenta poco più del 3% della produzione viticola totale ed è usata soprattutto per la grappa. Il vino l'«americanello» si trova talvolta sulle tavole dei grotti e ha uno spiccato aroma di fragola, è da bere giovane e fresco. Vinificato in bianco, il profumo risulta ancora più dolce.